La cantina vinicola Ornina nasce dall’incontro fra un architetto fortunato, una committenza illuminata, una ditta paziente, un’amministrazione comunale molto aperta. Nella progettazione si è partiti dallo studio del luogo e dell’azienda, infatti l’edificio è concepito per rappresentare un prodotto fortemente legato al territorio da cui nasce. I vini, fortemente innovativi, nascono da una sperimentazione fatta con tre elementi: terra, vento e luce, seguendo tecniche di coltivazione biodinamiche. Così l’edificio è stato concepito in rapporto con la terra circostante, con la luce e con i panorami del Casentino. La cantina non è completamente interrata ma emerge dal pendio e garantisce un rapporto diretto con l’esterno: i percorsi (che hanno costituito parte integrante della progettazione) sono studiati per creare una forte interconnessione con il terreno fino a fondersi con la copertura verde. Le aperture, non eccessivamente grandi, sono poste in punti di particolare interesse dei percorsi per offrire viste sia dall’interno verso l’esterno che viceversa. Anche il ciclo di produzione del vino ha avuto la sua parte nella creazione degli spazi, in modo da garantire una lavorazione per caduta, con utilizzo minimale di macchinari elettrici. In linea con la filosofia di produzione dell’azienda Ornina, l’intero edificio è costruito in bioedilizia e concepito per essere autosufficiente dal punto di vista energetico.
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