Per la realizzazione è stata scelta una zona di crinale, terrazzata con muri a secco in pietra locale, tra le vigne, in modo da evidenziarne il rapporto con l’Ambiente. Il progetto ha inteso rispettare l’andamento del terreno con i suoi livelli, inserendo la cantina anche all’interno del terreno, per contenerne l’altezza fuori terra. L’edificio si configura come un’architettura parzialmente ipogea, limitando le altezze fuori terra riducendone l’impatto col paesaggio. L’edificio parte dalla strada a monte e scende a collegarsi con la strada a valle, non superando la quota della strada superiore, si articola per masse, in modo compatto e lineare senza introdurre elementi verticali in contrasto con l’ambiente, pensata come un organismo che nasce dal terreno, si forma e si affina emergendo. I muri esistenti, in pietra locale, posati a secco con tecnica faccia vista, divengono il suo basamento. La parte inferiore dell’edificio è stata realizzata con pietra locale, con gli stessi valori cromatici e pezzatura simile. La parte superiore sempre realizzata in pietra ha forme e finiture più regolari. Un’architettura solida, che trova nella pietra naturale la sua definizione materica e sottolinea la continuità col Paesaggio. I due tipi di muratura sono separati da un profilato in acciaio Corten che introduce un elemento di finitura sui prospetti e sottolinea la diversità fra i due tipi di tessitura muraria. Tutte le parti metalliche della Nuova Cantina sono realizzate in Corten.
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