Il Museo del Cristallo di Colle di Val D’Elsa ha dovuto chiudere vari anni a causa di notevoli lavori di restauro e risanamento che si sono chiusi nel 2020 sotto il progetto e direzione lavori dello Studio tecnico Associato S.T.I.G. Data l’importanza di un settore artigianale ancora vivo sul territorio e che ha fatto la storia del paese, il Comune di Colle nel 2020/2021 ha deciso di sfruttare l’occasione per ripensare un nuovo allestimento, incaricando un team di professionisti per progettare la nuova veste del museo. Trattandosi di una materia viva, e non una semplice collezione storica di un popolo scomparso, è stato fondamentale coinvolgere parte degli artigiani e dei cittadini. E’ iniziato così un percorso esemplare di co-progettazione, lungo più di un anno, in cui si è riunito un comitato scientifico composto da alcuni membri dell’amministrazione comunale, artigiani del settore, esperti del vetro e del cristallo, ed i vari professionisti incaricati. La progettazione è nata da un continuo ascolto e dibattiti, che se da una parte ha allungato i tempi, dall’altra ha dimostrato la qualità unica del progetto finale. I tecnici sono stati la mano che ha tradotto su carta, e poi in concreto nella direzione lavori, le idee nate da questi continui e fruttuosi scambi. Un progetto che ha riacceso speranze, ricordi e nuove prospettive per la cittadinanza e per il settore del cristallo, che affascina e rimane una delle principali eccellenze di Colle Val D’Elsa.

Il Museo del Cristallo di Colle di Val D’Elsa ha dovuto chiudere vari anni a causa di notevoli lavori di restauro e risanamento che si sono chiusi nel 2020 sotto il progetto e direzione lavori dello Studio tecnico Associato S.T.I.G. Data l’importanza di un settore artigianale ancora vivo sul territorio e che ha fatto la storia del paese, il Comune di Colle nel 2020/2021 ha deciso di sfruttare l’occasione per ripensare un nuovo allestimento, incaricando un team di professionisti per progettare la nuova veste del museo. Trattandosi di una materia viva, e non una semplice collezione storica di un popolo scomparso, è stato fondamentale coinvolgere parte degli artigiani e dei cittadini. E’ iniziato così un percorso esemplare di co-progettazione, lungo più di un anno, in cui si è riunito un comitato scientifico composto da alcuni membri dell’amministrazione comunale, artigiani del settore, esperti del vetro e del cristallo, ed i vari professionisti incaricati. La progettazione è nata da un continuo ascolto e dibattiti, che se da una parte ha allungato i tempi, dall’altra ha dimostrato la qualità unica del progetto finale. I tecnici sono stati la mano che ha tradotto su carta, e poi in concreto nella direzione lavori, le idee nate da questi continui e fruttuosi scambi. Un progetto che ha riacceso speranze, ricordi e nuove prospettive per la cittadinanza e per il settore del cristallo, che affascina e rimane una delle principali eccellenze di Colle Val D’Elsa.

La definizione del nuovo concept e il progetto della nuova biglietteria di Autolinee Toscane SPA, in Colle val d’Elsa, è stato concepito a partire dai valori e identità della società di trasporto. L’identità locale è il punto di partenza per sottolineare i valori radicati nel territorio toscano. La versatilità diventa il mezzo a supporto di una soluzione che si adatti ai diversi contesti e situazioni senza tradirne l’immagine. La volontà è quella di allestire lo spazio mediante singoli elementi dalla forte identità visiva ed evocativa e creare non solo un isolato luogo di attesa o di servizio. Gli archi richiamano infatti i porticati delle piazze italiane, e toscane, da sempre luogo di passaggio, incontro e confronto. La stessa biglietteria si affaccia sulla principale piazza della città definita da importanti porticati. Gli elementi principali dell’allestimento richiamano le forme architettoniche delle volte e degli archi per individuare le attività principali: la biglietteria e le aree di attesa e informazione. I colori identificativi della società e dei messaggi di comunicazione si ritrovano nei dettagli, negli arredi e negli elementi del progetto. Il banco biglietteria diventa il primo elemento di servizio e viene individuato da un arco e ripiano in arancio da cui è possibile interloquire con l’operatore. L’area di attesa e informazione si articola entro uno spazio definito da elementi ad arco, una seduta e una libreria, e panche in legno con dettagli in azzurro e verde.

L’intervento in oggetto prevede l’armonizzazione e quindi una sensibile rigenerazione di un complesso edilizio attraverso il recupero del corpo principale, ovvero una “capanna” storica e di un attiguo “corpo secondario” realizzato successivamente e privo di qualità architettonica. Il volume principale, già indicato nelle antiche carte del Catasto Leopoldino, è stato oggetto di un intervento attento, oculato, sensibile, volto a mantenere inalterata la lettura architettonica e razionale dello stesso nonostante la suo nuova destinazione abitativa. All’interno, le opere strutturali in carpenteria metallica con funzione di sostegno del nuovo tetto ventilato e del parziale solaio di mezzeria, sono state pensate e realizzate per essere ben visibili e quindi senza nascondere o alterare la natura strutturale principale del volume storico composto da una muratura perimetrale portante. Il corpo secondario, alla luce dell’assenza di elementi architettonici da tutelare, è stato oggetto di una totale rigenerazione anche attraverso la realizzazione di una pelle esterna in legno larice non trattato e quindi pronta a mutare nel tempo raggiungendo dolcemente dei cromatismi in perfetta simbiosi con l’adiacente massa muraria. L’immagine finale si compone quindi di un architettura lineare, il corpo secondario avrà il compito di relazionarsi con la forza espressiva della capanna in pietra, contribuendo a dare impeto e valore ad un insieme compositivo basato su un equilibrio cromatico e strutturale

Premio Architettura Toscana

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