Il progetto prevede la suddivisione di un grande fienile recuperato nei primi anni duemila nel territorio del Chianti Classico in due unità immobiliari, una delle quali ampliata di volume. Quest’ultima, al fine di soddisfare le esigenze di una giovane coppia di professionisti, viene dotata di un nuovo collegamento verticale e riprogettata nei suoi spazi interni e nel nuovo involucro edilizio. Il cotto fatto a mano , il legno di rovere e il travertino di Rapolano caratterizzano gli ambienti caldi e accoglienti degli interni, sempre in diretto contatto visivo con la natura all’esterno della casa. Il rapporto tra interno ed esterno è infatti una costante materica e percettiva del progetto, amplificato dalle grandi superfici vetrate e dalla presenza di abbondante illuminazione naturale. Le superfici esterne dell’ampliamento sono finite con intonaco a cocciopesto in discontinuità con le superfici dell’esistente, per rendere di chiara leggibilità l’addizione volumetrica. Cliente: Privato Anno: 2020 – 2021 Luogo: Sambuca Val di Pesa, Italia Dimensione: 130 mq Team: AFSa (Antonio Acocella, Alessandro Falaschi, Pietro Seghi) Collaboratori: Tecla Nencini Imprese: Hallulli Enver, Trambusti, 2P, Falegnameria Frazzetta Forniture: Cotto Manetti, Arredo di Pietra, Malte Storiche, Illux Fotografia: Fabio Semeraro
La nuova Furla Factory sorge a Tavarnelle Val di Pesa, in provincia di Firenze, immersa nella zona del Chianti. Il progetto si confronta con un tema fondamentale: l’inserimento dell’architettura per l’industria nel paesaggio italiano e offre l’occasione per ripensare la qualità dei luoghi di lavoro. Furla Factory è composta da tre corpi principali: uno destinato agli uffici, due ai laboratori e alla logistica, tutti pensati per integrarsi nel modo meno invasivo al paesaggio, assecondando l’andamento naturale della collina, quasi mimetizzandosi con l’ambiente circostante. L’ingresso principale riprende l’archetipo degli accessi alle ville toscane: un filare ordinato di cipressi che accoglie il visitatore e descrive il percorso d’accesso, ritmo che viene riproposto sulla facciata degli edifici con lamelle filtranti che mediano la luce all’interno degli spazi di lavoro. Lungo il viale si dispongono in armonica successione di piani gli edifici, sfalsati in pianta e posti su livelli diversi per ospitare le attività della Factory, il parcheggio integrato alla morfologia del terreno, e la piazza Furla, punto focale dell’asse che segna l’arrivo e l’ingresso principale. Il disegno dagli spazi aperti è l’elemento principale dell’impianto progettuale. La natura supera i confini fra interno ed esterno grazie a un sistema di patii e di tetti verdi con vista sull’area boschiva.
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