Il Podere, situato nel territorio rurale che dal golfo di Talamone risale fino alle colline di Magliano in Toscana, è parte di un ampio progetto di bonifica delle aree paludose della bassa Maremma che, realizzato negli anni ’30, prevedeva la costruzione di vari casali identici tra loro. Lo schema tipologico, attribuito con probabilità all’architetto Marcello Piacentini, prevede un corpo di fabbrica principale a due piani, con pianta rettangolare, un semicerchio nella facciata nord, in cui si sviluppa la scala interna e un annesso in adiacenza. L’intervento consiste nella ristrutturazione dell’intero complesso e i due obiettivi principali sono stati la riqualificazione energetica dell’organismo edilizio esistente e la restituzione di un’identità architettonica autentica, instaurando un legame tra involucro esterno e ambienti interni, nel rispetto dell’impianto planimetrico originario e della componente rurale toscana. Le stanze, si susseguono creando un percorso di scoperta continua dell’abitazione, in cui gli spazi di condivisione coesistono con quelli privati. Dalle terrazze al primo piano, termine del percorso, si possono apprezzare luci e colori del paesaggio circostante. Le superfici, fuori e dentro il podere, si caratterizzano per l’utilizzo di materiali naturali locali e di forme geometriche nitide. Le cornici in travertino intorno alle finestre, il cotto grezzo della pavimentazione esterna, gli archi e il legno dell’arredo all’interno, ne sono dimostrazione.
La struttura dell’antica stalla di una casa colonica, sulle colline che guardano il golfo di Talamone, è oggetto dell’intervento di restauro “Podere Civitella” che ruota fin da subito su due cardini: la passione dei clienti per il mondo dell’arte e l’importante carattere storico dell’edificio toscano. Nel rispondere alla necessità di inserire tre camere da letto con rispettivi bagni si è deciso di rispettare l’impianto originale a due navate, dedicandone una alla zona notte ed una a quella giorno. Le morbide curve delle pareti, inserite nella rigida struttura rurale, dapprima definiscono con la loro parte concava gli spazi delle camere per poi ricavare con la controparte convessa i bagni, in un flusso sempre più intimo che porta alle ampie docce circolari. Gli spazi giorno si articolano in tre momenti: la cucina con la sala da pranzo, il grande salotto conviviale e la zona del camino. Questa enfilade, scandita dai preesistenti archi a tutto sesto, permette una comunicazione tra gli spazi della vita quotidiana senza mai sovrapporli. I pezzi iconici di Pistoletto o di Ceroli, con gli altri dipinti e sculture, cercano il dialogo con le tonalità e le finiture scelte. Lo storico pavimento in cotto del soggiorno si reinventa nel mosaico color mattone della zona notte, le travi dipinte interagiscono con i toni verdi dei soffitti delle camere, plasmando l’atmosfera della nuova stalla restaurata: rigorosa nelle sue geometrie esterne ed armoniosa nelle forme e tonalità interne.
La struttura dell’antica stalla di una casa colonica, sulle colline che guardano il golfo di Talamone, è oggetto dell’intervento di restauro “Podere Civitella” che ruota fin da subito su due cardini: la passione dei clienti per il mondo dell’arte e l’importante carattere storico dell’edificio toscano. Nel rispondere alla necessità di inserire tre camere da letto con rispettivi bagni si è deciso di rispettare l’impianto originale a due navate, dedicandone una alla zona notte ed una a quella giorno. Le morbide curve delle pareti, inserite nella rigida struttura rurale, dapprima definiscono con la loro parte concava gli spazi delle camere per poi ricavare con la controparte convessa i bagni, in un flusso sempre più intimo che porta alle ampie docce circolari. Gli spazi giorno si articolano in tre momenti: la cucina con la sala da pranzo, il grande salotto conviviale e la zona del camino. Questa enfilade, scandita dai preesistenti archi a tutto sesto, permette una comunicazione tra gli spazi della vita quotidiana senza mai sovrapporli. I pezzi iconici di Pistoletto o di Ceroli, con gli altri dipinti e sculture, cercano il dialogo con le tonalità e le finiture scelte. Lo storico pavimento in cotto del soggiorno si reinventa nel mosaico color mattone della zona notte, le travi dipinte interagiscono con i toni verdi dei soffitti delle camere, plasmando l’atmosfera della nuova stalla restaurata: rigorosa nelle sue geometrie esterne ed armoniosa nelle forme e tonalità interne.
La ristrutturazione di un edificio all’interno del Camping Oasi a Orbetello, adibito a ristorante, bar e market, realizzato negli anni ’70 in struttura prefabbricata in cemento, ha dato l’occasione di una sua rilettura, lasciandosi guidare dalle suggestioni dell’ambiente circostante. L’intervento partendo dalla necessità di un adeguamento igienico-funzionale nella rivisitazione della distribuzione interna, si è proiettato all’esterno nella volontà di interrompere la monotonia dell’originaria costruzione differenziando le varie destinazioni d’uso e caratterizzando in maniera netta la sala ristorante e il bar. Su questi si è operata una forte connotazione volumetrica esasperando i rapporti fra i pieni della muratura e i vuoti delle grandi vetrate, che hanno permesso di creare una continuità fra interno ed esterno. Antistante la sala è stato costruito un pergolato in acciaio tinteggiato, con copertura in rete elettrosaldata dove si intrecciano rampicanti di passiflora, per il pranzo all’aperto. Nella parte relativa ai servizi – market cucina magazzini – si è invece mantenuta la configurazione strutturale originaria inscatolando l’aggetto delle travi di copertura con lamiera grecata e rivestendo in legno al naturale le pareti del fronte, dove due tettoie in acciaio vanno a costituire una sorta di portale d’ingresso alle attività principali.
Realizzazione di piscina a servizio di agriturismo. La piscina è a servizio esclusivo degli ospiti dell’agriturismo, ed è stata collocata in uno spiazzo naturale presente lungo il pendio collinare, che si apre alla vista verso il mare sul golfo di Talamone. Sfruttando la presenza degli elementi arbustivi ed arborei e scegliendo materiali propri dell’ambito, quali muro con pietra facciavista sul lato a monte della piscina, pavimentazione impermeabile e antisdrucciolevole effetto pietra, e il bordo a sfioro su tre lati, è stato raggiunto l’intento di ottenere un’ottima armonizzazione nell’ambito paesaggistico, creando la sensazione di una finestra affacciata sul mare. L’area intorno alla piscina è stata “recintata” con un gioco di siepi arbustive alternate da recinzione alla maremmana per creare la necessaria barriera di protezione richiesta dalle normative di settore, ed arricchire la sensazione di essere immersi nella natura. La colorazione interna della vasca è stata scelta in tonalità neutra, in effetto pietra, per richiamare la naturalità degli esterni. Il vano tecnico ha trovato alloggiamento in un vano interrato posto a monte, con accesso da botola. L’accesso all’area piscina avviene da una serie di percorsi ricavati nel pendio modellando lo stesso con gradini naturali in terra e pietra e con rampa in mattonellata adatta anche ai disabili.
Nel cuore della Maremma toscana, CasAmanda nasce dalla necessità di connettere lo spazio costruito al contesto naturale. La casa, infatti, che sorge sul sedime di una preesistenza, è stata reinventata come un piccolo podere moderno in cui gli elementi della natura “formano” matericamente l’architettura, mentre i toni della terra e del verde circostante si fondono con le superfici ed entrano nell’edificio. Gli ambienti interni si sviluppano su due piani, collegati da una scala, illuminata naturalmente da un taglio verticale a tutta altezza sul prospetto nord dell’edificio. Riguardo alla scala esterna, che porta direttamente ad una delle camere, lo stile della prima rampa, a sbalzo in cemento faccia vista e ferro, si contrappone alla seconda, più tradizionale, in muratura rivestita con listelli di cotto. Al piano terra, contraddistinto da una pavimentazione in cemento, cucina, sala da pranzo e salone condividono lo stesso spazio e si affacciano all’esterno con ampie vetrate. Al piano superiore, le camere sfruttano l’altezza del tetto in legno e a sud aprono uniche visuali verso la laguna all’orizzonte. Lungo la stradina di campagna, il volume interrompe la continuità del muro in pietra arenaria, ma dialoga con questo, come fosse una sua derivazione.
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