Casa sul golfo

In un contesto paesaggistico unico, tra il Golfo e il Parco Archeologico di Baratti e Populonia sorge la casa che è stata oggetto di un intervento integrale di ristrutturazione. L’originaria costruzione realizzata intorno agli anni Sessanta è stata per decenni abbandonata. L’intervento ha interessato anche le aree pertinenziali della costruzione tra cui l’antistante giardino e coinvolto la casa, sia nelle parti strutturali, impiantistiche e di riqualificazione energetica, sia nella nuova distribuzione interna e nelle finiture. Attraverso pochi elementi ben caratterizzati, il progetto ha stabilito nuove relazioni con il contesto eccezionale che accoglie la casa, rendendola parte integrante, capace di dialogare con le emergenze del luogo. Sul fronte rivolto verso il Parco Archeologico, il volume puro della casa, intonacato e ad unica falda inclinata, è stato impreziosito attraverso l’integrazione di un volume, rivestito con lastre di pietra Santafiora, che si smaterializza verso il fronte mare e diviene un portico leggero che rende la casa vivibile durante le stagioni calde. Sul fronte rivolto verso il Golfo di Baratti, lo sforzo progettuale si è concentrato sull’ampliamento delle superfici aperte nel tentativo di stabilire un rapporto diretto col paesaggio, per questo è stato messo a punto serramento continuo e dinamico che stabilisce una relazione simbiotica tra l’interno della casa e il mare, che è divenuto presenza intima e vitale in ogni ambiente della casa.

All’interno della struttura ricettiva “Torre di Baratti – Bio Resort”, ristrutturata nel 2016 nell’incantevole Golfo di Baratti, sorge il ristorante omonimo diretto dallo chef Stefano Pinciaroli e dal sommelier Lorenzo Caponi. La volontà è stata quella di riappropriarsi di una dimensione umana in totale armonia con la natura, con un occhio attento ad armonizzare il rapporto tra tavola e quello che di più naturale e sano offre la natura che le sta intorno. In equilibrio con l’ambiente circostante in cui si inserisce, il progetto a cura dello studio Zeno Pucci+Architects, si propone come un’architettura caratterizzata da una forma decisa, ma gentile: un volume allungato ad un piano, metà murato e metà vetrato. All’interno del blocco edificato, trovano alloggio la reception del resort e la cucina, caratterizzata da un contatto diretto tra cliente e chef. La parte vetrata su tre lati, permette di godere dall’interno della natura circostante. I piccoli tavoli, realizzati su disegno dello stesso Zeno Pucci, sono arricchiti dalle sedute di tonalità rosse, da pezzi di design o di recupero distribuiti in modo casuale. Nelle ore serali, le lampade a sospensione, conferiscono all’ambiente una luce soffusa, puntuale sui tavoli, lasciando il resto dell’ambiente nella penombra, enfatizzando il rapporto con l’ambiente esterno.

Collocato in un edificio quattrocentesco, che fu adibito anche a monastero, si trova nel centro storico di Piombino, a pochi passi dal municipio e dal mare. Sulla facciata un bassorilievo in pietra è di difficile interpretazione poiché gli stemmi furono scalpellinati da Cesare Borgia nel 1502 per obliterare la memoria dei precedenti signori, gli Appiani. L’ultimo uso dei locali fu poi come ristorante (chiuse nel 2010), ma già dagli inizi del ‘900 ospitava un bar. Negli anni ’20 la Ramazzotti indisse un premio in denaro per l’esercizio che più avesse consumato il loro amaro. Giovanni Sansoni, proprietario del bar, creò allora l’aperitivo Nanni, pubblicizzato dalla gigantografia tuttora posta tra le due porte di accesso, che recita “Siamo vecchi e si preferisce sempre il Nanni” e il Bar Nanni vinse il premio. La sfida progettuale era allora quella di ridare vita a un locale molto caro ai Piombinesi: per questo abbiamo realizzato un mix tra antico e moderno, dando al locale un aspetto classico ed elegante, capace di evocare i caffè storici in modo attuale. Il progetto coniuga infatti materiali “moderni” quali il gres porcellanato per il pavimento, l’acciaio corten del bancone ed i tavoli, il vetro decorato a foglia oro dei piani dei tavoli e del bancone, con la boiserie della sala da tè, i divani in pelle tipo Chester, i lampadari viennesi, gli specchi e il portacappelli in ottone. Il dehors, posto in area pedonale, ospita tavoli e sedie in stile viennese e ombrelloni colorati.

Il progetto si trova nell’incantevole Golfo di Baratti e gode di una posizione panoramica di notevole prestigio, con affacci e caratteristiche uniche, esattamente al centro fra mare e collina, ai piedi dell’antico borgo Etrusco di Populonia. E’ un paesaggio forte pregnante di segni e di senso, quello dove nasce la frazione di Baratti, golfo di mare di rara bellezza, che ha mantenuto quel sapore genuino di casa, e dove sorge la “Torre di Baratti-Bio Resort”, immersa nei colori e negli odori della campagna, il cui nome nasce dalla particolare tipologia del fabbricato, nato come torre di guardia d’avamposto.La finitura del restauro, parte dal presupposto che il design deve sempre incarnare un duplice movimento: accogliere la vita quotidiana e armonizzare la percezione dello spazio ambientale, dialogando con la tradizione e i luoghi, dove l’impiego di materiali estremamente naturali, come il legno per gli arredi, o il marmo travertino per i bagni, realizzano ambienti confortevoli che sanno di “casa”. Distribuito su 3 livelli, il resort ospita 3 standard suite, 2 appartamenti bilocali e 1 appartamento suite ricavato nell’antica torre con una vista unica sul golfo. Silenziose e luminose, le suites del resort sono caratterizzate da eleganti arredi in stile mediterraneo, gli appartamenti collocati al piano terra con ingresso indipendente e spazio esterno privato sono caratterizzati da un mobile-cucina moderno a scomparsa. Gli arredi e i mobili cucina sono realizzati su disegno.

Premio Architettura Toscana

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