Il nuovo complesso parrocchiale nel quartiere Varignano è stato realizzato in sostituzione di un edificio preesistente non più idoneo alle necessità pastorali. Il complesso contiene spazi per varie attività, di natura sia liturgica che sociale, con aree dedicate anche all’incontro delle varie associazioni di quartiere. Oltre alla grande aula liturgica in grado di ospitare oltre 400 fedeli, alla canonica e alle aule per la catechesi, sono disponibili zone per attività di studio, di gioco, di sostegno alla comunità. Si tratta di un complesso di circa 1700 mq di superficie utilizzabile, con aree verdi e sagrato che ospita il nuovo campanile. Con il suo portato di nuovi spazi e di nuovi servizi, il progetto del Varignano rappresenta un segno di rinnovamento per l’intero quartiere, esempio di partecipazione aperto alla città, risultato di atti-va collaborazione tra attori sociali e istituzionali, estesa a migliorare fruibilità, dotazioni e vivibilità per tutta la comunità coinvolta. Un obiettivo alto per questo edificio, pensato per la collettività e per avviare un percorso di rigenerazione. L’ulteriore tema proposto, la sostenibilità, è stato raggiunto con la realizzazione di un edificio alta-mente performante dal punto di vista del risparmio energetico. La costruzione, in pannelli di legno X-lam, è dotata di semplici tecnologie per il ricambio e il trattamento dell’aria primaria, alimentate da un campo fotovoltaico da 27 kW sulla copertura.
La Costa dei Barbari per la Versilia è un locale storico che sorse nel porto di Viareggio. Negli anni 70/80 il locale fu trasferito, l’anarchia e la semplicità del primo fabbricato furono abbandonate e fu realizzato un fabbricato di legno con copertura a capanna.Il contrasto con le costruzioni spontanee e illegittime del viale Europa era evidente. Da una parte lamiere, cannicci e tele disegnavano il fronte delle attività del lungo mare, dall’altra la nuova costruzione.La ricostruzione ha comportato una serie di riflessioni.La banalizzazione delle soluzioni adottate hanno portato un impoverimento dei segni del passato per una proposizione di un lessico scontato. Dall’osservazione dei padiglioni realizzati sulla passeggiata a mare e degli stabilimenti marini dell’800 sono emerse una lunga serie di suggestioni spaziali autetiche. Non la riproposizione di un’abaco di elementi tipologici codificati quali finestre ad oblò, passamanerie in acciaio inox od ottone, icone abusate per rappresentare costruzioni marine.La terrazza di uno stabilimento balneare di fine ottocento sospesa tra terra e mare è ispiratrice del progetto. La visione dello spazio illimitato,l’aria che penetra tra le strutture e fa muovere le tende che sbattendo trasmettendo una sensazione di quiete, la luce che invade lo spazio. Il cubo sopra le tende è rosso come i fuochi accesi sulla spiaggia intorno ai quali ci si raduna e ancora ogni altra cosa che la fantasia e l’ispirazione dell’osservatore può suggerire
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