Opera Prima
Progettare è anche ricostruire il discorso tramite un frammento di un luogo, metafore, nel tentativo di dare forma nuovamente ai fatti dell’uomo. Racconta Carmelo Bene parafrasando un testo di Boris Pasternak che “Il poeta vede al tempo stesso e da un punto solo ciò che è visibile a due isolatamente”. Anche qui, ne “La Libecciata”, il guardare è un atto fondativo dell’architettura, e consente di scorgere da uno stesso punto due lati del paesaggio: la terra e il mare ma anche la città, già storica mediazione questi due elementi naturali, che soprattutto nel Tirreno, principio delle cose, costruisce la sua storia passata oltre che quella attuale. Muri, basamenti, finestre, si aprono e si spezzano nei tracciati urbani di una città in qualche modo porosa, una pietra pomice trovata sul lungo mare del litorale toscano e scavata lungo infinite cavità dall’acqua e il suo sale, come gli stretti vicoli della città marinara. Luce e oscurità ne riempiono l’aria salmastra, la saturano di cristalli in sospensione, microscopici frammenti di luce che macchiano quasi pittoricamente il reale, lo sbiadiscono e si depositano sugli oggetti smussandone le asperità e gli spigoli, erodendone la materia, un po’ come guardando da dietro un vetro incrostato dal salmastro un mondo nuovo, lo stesso mondo che differente si staglia sulle tele del Fattori che da queste vie è passato.
Indirizzo
via Gustavo Uzielli 74, LivornoProgetto dal
2016al
2017Realizzazione dal
2017al
2018Spazi Pubblici | Paesaggio | Rigenerazione
Il Progetto per il ridisegno della Piazza dei Macelli ricalcando le geometrie preesistenti immagina uno spazio totalmente inedito. La via che ha come suo fondale la struttura degli Ex Macelli, oggi importante centro di aggregazione giovanile, presenterà sul suo lato destro la demolizione e ricostruzione dei parcheggi preesistenti e sul lato sinistro la costruzione di una inedita Piazza Lineare. Un nuovo manto e la posa di autobloccanti di nuova generazione, drenanti ma con fughe di limitatissima dimensione, garantiranno la totale accessibilità dell’area anche da coloro che sono portatori di handicap. Sul lato sinistro la Nuova Piazza Lineare favorirà un’inedita prospettiva sull’edificio degli Ex Macelli. Questa presenterà una geometria dettata da un disegno che alterna autobloccanti bianchi ad autobloccanti drenanti al 100% color rosso. Questa ritmia bicroma garantirà una accelerazione prospettica sul prospetto degli ex Macelli, impreziosita dalla presenza di panchine in conglomerato di marmo “tipo granito bianco” e lampioni in acciaio corten. Fondale della Piazza Lineare, un Tabernacolo in acciaio corten fungerà da quinta prospettica e da totem identificativo della preesistente struttura oggi convertita ad importante centro giovani.
Committenza
Comune di CertaldoImpresa Costruttrice
Paolucci Costruzioni srlIndirizzo
piazza Macelli, Certaldo, FirenzeProgetto dal
2017al
2018Realizzazione dal
2018al
2018Allestimento | Interni
Scrittura, pittura e architettura: 100 note a margine dell’anonimo del XX secolo" “In Paolo … non il subcosciente ma il razionale, partendo da cognizioni scientifiche, si trasfigura in un mondo astratto e fantastico, e trae dall’accidentale e dal mutevole della realtà l’eterno e il perfetto”1 “Prospettiva vuol dire l'uomo diventato centro delle cose, l'uomo misura del mondo, l'uomo che tenta la propria libertà”2 Ricomporre e raccontare la vita e l'opera di Ricci pone interrogativi metodologici non indifferenti. Una figura dalle molteplici sfumature, che ha costantemente indagato la sua stessa opera in un dialogo interiore ed esteriore senza sosta e che ha fatto proprio ogni medium, dalla pesantezza della pietra fino alla leggerezza della parola scritta, per esprimere la sua filosofia. Una eredità che, a cento anni dalla sua nascita, sembra ancora vibrare e fuggire interpretazioni univoche, cangiante e dinamica come le figure antropomorfe che popolavano le sue visioni pittoriche. Da qui la volontà di tradurre in configurazione spaziale, in promenade, la sua opera manifesto, “Anonimo del XX Secolo”. Esporre l'intreccio inestricabile di pensiero e massa che ha caratterizzato e plasmato la sua opera ripercorrendone il percorso. 1 - M. Salmi, Paolo Uccello e Andrea del Castagno, Domenico Veneziano, 1938. 2 - L. Ricci, “Sensazione degli oggetti” in Anonimo del XX Secolo, Il Saggiatore Firenze, 1965
Committenza
Famiglia RicciImpresa Costruttrice
Machina srlIndirizzo
Ex Refettorio di Santa Maria Novella, FirenzeProgetto dal
2019al
2019Realizzazione dal
2019al
2019Studi e liberi professionisti partecipanti al Premio.
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