Il progetto si colloca nella pianura compresa tra gli insediamenti metropolitani più densamente popolati e strutturati della Toscana tra le provincie di Firenze e Prato: un’estensione territoriale di circa 7.000 ettari che rappresenta la più grande infrastruttura verde che si innerva tra margini urbani, poli della produzione e della ricerca e infrastrutture di importanza nazionale. Il progetto è andato nel tempo qualificandosi, grazie all’azione pilota della Regione Toscana, partner del progetto “Pays.Med.Urban: Alta qualità del paesaggio come elemento chiave nella sostenibilità e competitività delle aree urbane mediterranee”; con il progetto europeo “INTERREG Green Link”, si sono inoltre definite le linee guida progettuali secondo una metodologia condivisa a livello comunitario. Al tema della identità, si associano anche quelli della riconoscibilità e dell’accessibilità al Parco agricolo: l’obiettivo che ci siamo posti è quello di leggere e analizzare il territorio al fine di proporre un’interpretazione dei luoghi e del paesaggio in riferimento al tema della segnaletica e dell’accessibilità. L’azione, nello specifico, propone un sistema di segnaletica identitaria, basato sui principi dell’interpretazione territoriale e paesaggistica, finalizzato a stabilire una relazione visiva, emozionale conoscitiva tra i visitatori e i luoghi, nel rispetto di quanto indicato dalla Convenzione Europea del Paesaggio.

Nell’ambito dei lavori di restauro del complesso monumentale della Rocca Strozzi, la sottoscritta ha svolto l’incarico di progettazione generale del recupero della ex fattoria nel 2012; successivamente l’A.C. di campi Bisenzio le affida il progetto di Allestimento museografico e multimediale del Museo Archeologico di Gonfienti, che si conclude nel settembre 2022. Il Museo è costituito da parte etrusca, romana e dell’età del bronzo; in particolare nella sezione dedicata all’età etrusca abbiamo realizzato una grande teca in corten e vetro che simula la domus arcaica di mq 1400, e che per ovvie ragioni non poteva assumere tali dimensioni. Nella copertura dei vari sapzi in cui la grande teca è articolata, sono stati posizionati gli elementi di copertura restaurati, con le antefisse a con volto femminile. La simulazione della Domus arcaica è ottenuta attraverso una forma essenziale costituita da sei corpi, quattro di pianta quadrata e due a forma di “C”,di lunghezza pari a 5,92mt e larghezza di 2,46mt. La forma della pianta cerca di simulare quella della Domus etrusca nelle parti più essenziali. La sezione dedicata all’Età del Bronzo si trova nella stanza seminterrata della Fattoria Strozzi dove si conservavano i tini; una grande sala con volte a crociera, dove sui lati lunghi e sul lato corto di fronte all’ingresso, si è sviluppata la teoria delle teche, in corten e vetro dove sono alloggiati i reperti. Completa l’allestimento del Museo, la grande facciata sul giardino.

La Develer srl, azienda tecnologica specializzata in progettazione di software e hardware, ha affidato allo studio MDU architetti il progetto per la realizzazione della nuova sede in un capannone artigianale. L’input fornito ai progettisti è stato quello di produrre uno spazio sociale, organizzato secondo i principi dell’open space per sviluppare negli anni avvenire quello spirito di apertura che ha guidato l’azienda nel tempo. Lo spazio di lavoro principale è collocato al piano terra nelle porzioni centrali dei due capannoni e risulta libero e flessibile; dallo spazio aperto si accede ai locali riunione, workshop, conferenze e relax che coadiuvano l’attività lavorativa. Il lavoro, quindi è al centro di un sistema che lo cura, lo supporta e lo stimola nella convinzione che l’azienda sia prima di tutto una comunità legata da un interesse e da uno scopo comune. Nella sala principale trova posto un grande ponte in acciaio che supporta un ampio soppalco; nella seconda sala è presente su una parete un apertura disegnata da un tondo perfetto. La suddivisione degli spazi viene fatta con pareti traslucide in policarbonato alveolare di color arancio nella logica di alimentare il gioco tra esigenze di privacy e di comunicazione. I materiali e le soluzioni tecnologiche utilizzate sono in linea con la logica di recupero di uno spazio artigianale nell’ottica di trovare elementi di continuità con il passato unitamente all’introduzione di elementi di novità.

Premio Architettura Toscana

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