Opera Prima
L'openspace per definizione è un ambiente unico e vasto mentre l'alloggio da rigenerare era un piccolo piano terra nato da aggiunte nel corso del tempo. La richiesta era di ristrutturare l'appartamento ereditato e realizzare nuovi impianti e infissi di migliore prestazione energetica nonché renderlo convertibile in uno spazio-feste. Il primo concept si basava sulla demolizione di due muri portanti e due divisori per creare un spazio centrale regolarizzato da arredi integrati perimetrali. Ma realizzate le demolizioni il cantiere ha mostrato qualità non prevedibili su carta: si sono allora abbandonati i rivestimenti in legno per far leva sull'articolazione del nuovo spazio unico e fluido ma poiché irregolare gerarchizzato in ambienti diversi. Al contrario dell'approccio iniziale il progetto non ha cercato di realizzare un openspace come forzatura di inserire il quadrato nel foro circolare ma ha fatto leva sulle porzioni di foro circolare scoperte. Ambiguità percettiva e diverse possibilità di fruizione come trasposizione spaziale della nozione funzionale di flessibilità. Pur trattandosi di un piccolo interno il progetto si è interrogato sul significato di rigenerazione di una preesistenza: non un'esclusione di fattori per la genesi di un'immagine comunicativa ma un rinnovamento che nasce dall'integrazione critica delle pluralità del contesto. Il prodotto generato trascende mode e valori formalistici per continuare le tracce del passato all'interno della metamorfosi contemporane
Impresa Costruttrice
Bianchi CostruzioniIndirizzo
via Giovanni Pascoli 3, Pescia, PistoiaProgetto dal
2015al
2015Realizzazione dal
2015al
2016Studi e liberi professionisti partecipanti al Premio.
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