Allestimento | Interni
È difficile credere che l’architettura sia principalmente “fermezza”, solida e granitica materia, capace di adattarsi alle molteplici variabili del vivere e rispondere alle innumerevoli esigenze della “società liquida”. In questo piccolo progetto per lo showroom di una società che si occupa di impianti domotici, si è indagato la possibilità dell’architettura di essere al tempo stesso “denotante” e “demarcante”, cioè la possibilità di definire gli spazi con demarcatori leggeri, penetrabili ma non modificabili. Il pretesto di questo gioco/esperimento è stato la richiesta della committenza di sfruttare un open space, esaltando con un nuovo progetto, le potenzialità della tecnologia domotica in tutti i suoi aspetti. Dovevamo cioè far passare il fruitore dallo spazio di una modesta situazione urbana di periferia ad uno spazio indoor attraente, rilassante, coinvolgente, far sentire il passaggio di dimensione e creare una predisposizione “all’ascolto”. Lavorare su una monocromia bianca è stata il primo elemento di svolta. Un colore neutro era la scelta ideale per proiettare qualsiasi combinazione della tecnologia RGB light. L’open space esistente, privo di qualsiasi valore architettonico è stato l’ulteriore elemento che ci ha spinto verso l’utilizzo di elementi di tessuto a sezione circolare per la configurazione di spazi interni. Questa scelta crea uno spazio morbido e pulito e valorizza al meglio la tecnologia esposta.
Committenza
ITEK srlImpresa Costruttrice
MAZZONI STUDIO D'INTERNIIndirizzo
largo Don Pino Puglisi, San Miniato, PisaProgetto dal
2012al
2012Realizzazione dal
2012al
2013Restauro | Recupero
L’intervento intende recuperare e integrare un vecchio presidio già adibito ad orfanotrofio sito su una porzione di territorio collinare prossima al centro storico di San Miniato. Riattivandone le connessioni relazionali attraverso il riuso dei “vicoli carbonari” utilizzati fino al secolo scorso dai carbonai per portare il carbone in città ed attraverso il riutilizzo di percorsi nel bosco circostante il plesso per garantire la sorveglianza e la manutenzione dei versanti. Il progetto “Casa Verde”, così storicamente chiamata per la forte valenza sociale (Casa/orfanotrofio – Verde/immersa in un bosco di Lecci), è di fatto una ricerca di legami di fratellanza: 1_Con il bosco, per mezzo dello studio delle sfumature di colore che le foglie hanno nelle diverse stagioni; 2_Con le “ragazze ospiti”attraverso la rilettura dei loro lavori grafici riportati attraverso il lettering adesivo sulla facciata in vetro; 3_Con la città tramite il recupero dei “vicoli carbonai” (utili e necessari per la manutenzione dei versanti); 4_ Con la ricerca verso la luce naturale (filtro vano scala principale); 5_Con il vecchio paesaggio attraverso il mantenimento del filare secolare di cipressi tangenti alla struttura. 6_Con l’arte attraverso l’artista Mercurio-S17S71 che rileggendo il volto degli “ospiti” ha creato una collezione di opere contemporanee.
Committenza
IRCCS FONDAZIONE STELLA MARISImpresa Costruttrice
PAGANO CARMINE srlIndirizzo
via Aldo Moro 18, San Miniato, PisaProgetto dal
2008al
2010Realizzazione dal
2010al
2016Spazi Pubblici | Paesaggio | Rigenerazione
Il progetto intende riattivare e sviluppare la presenza di due sorgenti termali, elementi essenziali del territorio sia dal punto di vista storico che sociale. Per questo il progetto è stato pensato, come un sistema di luoghi coinvolti dal movimento delle persone che, come l’acqua, entrano negli invasi per poi ritornare al percorso naturale. Come l’acqua calda delle due sorgenti si immette nella vasca superiore riscaldandola, così le persone dalla rampa d’ingresso scendono verso la balneazione naturale, incontrando i diversi cubi in policarbonato e legno che costituiscono i servizi (cassa, deposito, spogliatoio, bar, modulo invernale di accesso alla vasca). Con la balneazione l’acqua sorgiva e le persone entrano in contatto procedendo idealmente nella stessa direzione. Così dalla prima vasca, a una temperatura di 37°, le persone e l’acqua si spostano nel secondo invaso con una temperatura inferiore per poi tracimare metaforicamente nel laghetto naturale balneabile. L’invaso artificiale diviene naturale, l’acqua in eccesso ritorna al suo percorso, l’uomo conclude il suo cammino con la natura e nella natura. Il biolago è costituito da una zona balneabile, con acqua profonda, e da una zona di acqua bassa, dove sono state messe a dimora piante palustri, acquatiche e sommerse che svolgono un’azione fitodepurante e ossigenante. La loro funzione è incrementata dall’utilizzo di ghiaia e zeolite.
Committenza
Comune di Castelnuovo di Val di CecinaImpresa Costruttrice
CLCIndirizzo
Buca San Rocco, Castelnuovo di Val di Cecina, PisaProgetto dal
2008al
2011Realizzazione dal
2011al
2015Allestimento | Interni
Il progetto riguarda la ristrutturazione dell’interno di una porzione di fabbricato in cemento armato degli anni Ottanta. L’intento progettuale è stato quello di unificare l’ambiente creando uno spazio polifunzionale, dove l’elemento bagno, vissuto come salotto, è centrale nella composizione architettonica. Organizzazione e praticità sono le parole chiave del recupero, tutti gli spazi risultano omogeneamente interconnessi e l’utilizzo degli stessi materiali (legno, vetro e specchio) contribuisce a creare un senso di omogeneità. Le soluzioni degli arredi in MDU, interamente disegnati da LDA.iMdA design, sono strategici nel dimostrare che anche un piccolo appartamento con le scelte giuste di interior design, arredo, colori (total grey) e materiali è bello da vivere e da vedere.
Indirizzo
via Cilea, San Miniato, PisaProgetto dal
2016al
2016Realizzazione dal
2016al
2016Nuova Costruzione
Il progetto VoipVoice si inserisce in quel filone di ricerca teso a riattivare zone produttive che hanno arrestato il loro processo di completamento a causa della crisi edilizia iniziata nel 2008. Il progetto si è posto vari obiettivi. Interrompere il rapporto di chiusura con lo spazio pubblico, aprendo lo spazio antistante l’edificio alla città. Filtrare, ma non nascondere, il lavoro che vi si svolge all’interno. Richiamare metaforicamente la rete digitale, elemento motore sia dell’attività di VoipVoice che della società contemporanea. Traguardare i fabbricati circostanti a favore di coni visivi verso il paesaggio delle colline. Ricercare l’innovazione, come innovativa è il tipo di attività che si svolge: commercializzazione, comunicazione e ricerca di servizi di rete voip. Creare un parallelismo tra luce, ombra e materia in modo da suscitare nei fruitori una positiva sensazione di stupore, meraviglia e divertimento. L’essenza del progetto si trova rapporto di continuità interno/esterno e nel rapporto di dissolvenza terra/cielo, come è evidente nel differente uso di materiali e colori negli spazi interni a piano terra e piano primo.
Indirizzo
via del lavoro, Montelupo Fiorentino, FirenzeProgetto dal
2017al
2018Realizzazione dal
2018al
2018Spazi Pubblici | Paesaggio | Rigenerazione
Il progetto intende riattivare e sviluppare, attraverso il recupero e l’integrazione di un vecchio presidio già adibito ad Orfanotrofio, una porzione di territorio a ridosso del centro storico collinare di una cittadina di origine medievale. La “Casa verde”, così storicamente chiamata fino a metà degli anni Cinquanta per la forte valenza sociale di orfanotrofio appunto e perché immersa in un bosco di “Quercus Ilex” (Lecci), è sempre stata punto di riferimento per San Miniato, per l’associazionismo e il volontariato, ed anche quando la Fondazione Stella Maris l’ha adibita a residenza sociale per disabili ospita essenzialmente ragazze affette da patologie di carattere neuropsichiatrico. Il progetto è di fatto una ricerca di legami di fratellanza. Con il bosco, per mezzo dello studio delle sfumature di colore che le foglie hanno nelle diverse stagioni, di cui la facciata ne raccoglie sotto una lettura contemporanea la valenza cromatica. Con le “ragazze ospiti” attraverso la rilettura dei loro lavori grafici riportati in editing sulla facciata in vetro. Con la città tramite il recupero dei “vicoli carbonai” (utili e necessari per la manutenzione dei versanti). Con l luce naturale (filtro vano scala principale). Con il paesaggio attraverso il vecchio filare secolare di cipressi tangenti alla struttura. Con l’arte attraverso l’artista Mercurio-s17s71 che rileggendo il volto degli “ospiti” ha creato una collezione di opere contemporanee.
Indirizzo
via Aldo Moro, San Miniato, PisaProgetto dal
2007al
2016Realizzazione dal
2012al
2017Nuova Costruzione
Nelle sue varie declinazioni l'abitare privato può cristallizzare la manifesta volontà di riappropriarsi di una dimensione perduta, la dimensione di una porzione di territorio residuale. In questo progetto la forma non è contesto, non è reinterpretazione della tradizione né ricerca di rapporti figurativi perduti. Si è cristallizzata l'aspirazione a una pratica della committenza: coltivare l'orto; e si è fatto con una forma pura che ha origine nella forma ancestrale del disegno infantile dei bambini della casa. Lo scopo precede la prassi metodologica di inserire architetture contemporanee in contesti territoriali fragili in modo da riattivarne, con nuove relazioni di prossimità, le potenzialità relazionali. Questo progetto rientra in quel filone di ricerca tesa a indagare come la sintesi figurativa di un'opera d'architettura sia spesso ricorsiva nell'attività di un architetto, e come essa stessa possa essere un elemento d'indagine indispensabile nel cercare risposte e/o modelli adeguati richiesti da una contemporaneità estremamente fluida e dinamica.
Indirizzo
San Miniato, San Miniato, PisaProgetto dal
2016al
2019Realizzazione dal
2018al
2019Studi e liberi professionisti partecipanti al Premio.
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