Mario Perini

Mario Perini

Villa al Gignoro   


Nuova Costruzione


La villa ha una morfologia anni ’50 in quanto ubicata in zona con vincolo paesaggistico. L’assetto interno ed esterno è compiutamente minimalista e razionale, e rispecchia le esigenze estetiche e funzionali del suo proprietario. Le 2 pareti perpendicolari, pur sfalsate, sono state rivestite in pietra naturale, di pochi millimetri, con due diversi colori con alto effetto scenico. La parete nera è alta 9 metri coincidente con un lucernario sul tetto e la realizzazione di un vuoto nel solaio del piano primo. La parete beige coincide con l’altro lucernario e l’altro vuoto nel solaio. Delle porte invisibili si vedono solo le maniglie che fuoriescono dalla pietra. Grandi vetrate, scorrevoli e fisse, in alluminio forniti dalla Ditta Galloni di Montespertoli, enfatizzano continuità tra esterno ed interno. La realizzazione di due piattaforme contrapposte e complanari, uno sul fronte principale e uno su quello tergale e la pavimentazione, in cemento tipo resina, realizzata dalla Silvano Ferretti di Pistoia, identica tra esterno ed interno, enfatizza la continuità tra esterno ed interno. La pensilina sulla piattaforma tergale ha un aggetto di 3,5 metri e rende confortevole l’utilizzo dell’area pranzo esterna. Il tetto è grigio in cemento tipo scandole. Tutti i bagni sono rivestiti in cemento grigio, con sanitari colorati. Il bagno padronale ha il lavandino in travertino a vasca scavata in un unico blocco. Hanno partecipato alla progettazione Daniela Murri dello Diago, Chiara Sabattini, Irene Blasich.

Impresa Costruttrice

Ditta Piga Aniceto

Indirizzo

via del Gignoro, Firenze

Progetto dal

2013

al

2021

Realizzazione dal

2013

al

2021

Loft in Oltrarno   


Restauro | Recupero


Il loft, realizzato negli anni 50, in cemento armato a vista, è stato ricavato dalla saturazione di una corte interna. La committenza cultrice dell'arte contemporanea figurativa e del gusto vintage, cercava uno spazio paleoindustriale da poter personalizzare con pezzi unici: una sorta di Wunderkammer. Il brutalismo originale dialoga con un alto comfort abitativo (materiali e apparecchiature di elevatissimo standard) e con una scenografia neutra non in competizione con l'arredo e le opere d'arte. Infissi realizzati da PortaaPorta di Firenze. Una forte collaborazione tra committenza e progettista, ha ispirato sia i dettagli architettonici principali (archi in mattoni a vista, nuovo ascensore in mattoni faccia a vista con porte in cristallo, lucernari sulla sala da pranzo) sia quelli che fanno da quinta teatrale. Serena Dolfi ha inserito precisamente ogni elemento d’arredo non lasciando al caso né l’abbinamento, né il colore, né la luce. Troneggia quasi all'ingresso la cucina Abimis di Treviso, in acciaio lucido. Si accostano poi mobili in legno grezzo, tavolo ovale, lampadario vintage in ottone, porte recuperate, sculture, mobili in laminato, cristalli, pezzi iconici moderni e di modernariato. La "messa in scena" è un non-luogo, con riferimenti iconografici commerciali ripetuti e ripetibili con icone del design, sedimentate nell'immaginario collettivo, mescolato ai ricordi personali, per creare un senso di familiarità. Hanno partecipato al progetto Irene Blasich e Valeria Ioele.

Impresa Costruttrice

Gervasi spa

Indirizzo

via de' Serragli, Firenze

Progetto dal

2016

al

2019

Realizzazione dal

2017

al

2020

Progettisti

Studi e liberi professionisti partecipanti al Premio.

Antonella Cacciato

Antonella Cacciato

Antonella Cacciato
AGA architettura e gestione ambientale

Barbara Lami

AGA architettura e gestione am…
MABS Studio

Antonio Marcon

MABS Studio
Alessandro Bernardini Architetto

Alessandro Bernardini

Alessandro Bernardini Architet…
AMDB Architetti

Alessandro Marcattilj

AMDB Architetti
Studio b-arch

Alessandro Capellaro

Studio b-arch
Area Progetti, UNA2 architetti associati, Neutrostudio, Laura Ceccarelli

Andrea Michelini

Area Progetti, UNA2 architetti…
Cooperativa Civile stp soc. coop.

Alba Lamacchia

Cooperativa Civile stp soc. co…
Premio Architettura Toscana

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