Allestimento | Interni
L’edificio, che risale alla prima metà del Novecento, ospitava una distilleria e poi un’officina meccanica. La posizione su un importante asse di comunicazione ha suggerito un’ipotesi di recupero dell’immobile per destinarlo a spazio espositivo per le arti visive. All’esterno, un grande portale in ferro grezzo segnala, sulla piccola corte privata, l’ingresso allo spazio espositivo. Lo spessore di pochi centimetri dell’infisso esistente è sostituito da uno di quasi due metri. Il portale raccorda i due spazi, assumendo il ruolo di tramite fisico tra interno ed esterno, dilatando la soglia. L’ampia copertura a volta e il pavimento, seppure molto usurato, sono stati conservati in una filosofia progettuale che intende riflettere sul possibile rapporto tra preesistente e nuovo. Il nuovo si sovrappone al preesistente seguendo il principio della stratificazione: sulle pareti perimetrali si appoggia un rivestimento leggero, ad altezza variabile. Sull’asse longitudinale dell’aula, una sequenza di cinque celle cubiche di lato tre metri, aperte su un lato e prive di copertura. Vuoti che riempiono il vuoto. Un basamento della stessa dimensione in pianta, ma alto solo un terzo del lato di base, apre la sequenza. I volumi sono staccati tra loro: pause che consentono di traguardare, lasciando scoprire l’effettiva larghezza della sala. Un percorso anulare consente l’accesso alle stanze espositive, che si lasciano scoprire nell’alternanza di pieni e vuoti che caratterizza la composizione.
Indirizzo
via Fiorentina 93, SienaProgetto dal
2016al
2017Realizzazione dal
2016al
2017Spazi Pubblici | Paesaggio | Rigenerazione
La maestà di Duccio di Buoninsegna, commissionata per essere posta sull’altare maggiore del Duomo di Siena è dipinta sulle due le facce. Sul fronte rivolto all’assemblea è la Madonna in trono col figlio sulle ginocchia. Sul retro, rivolto verso il coro, sono dipinte scene della vita di Cristo, inquadrate in uno spartito geometrico. Per cogliere nel suo insieme il valore di quest’opera occorre osservare le due facce, scoprirne le due dimensioni. Le “Logge del Papa”, propongono un singolare innesto nella complessa morfologia del tessuto urbano medievale. Un’architettura “leggera”, composta da tre campate aperte, delimitate sul fronte principale da una cancellata, ormai chiusa da anni. Il carattere delle due opere descritte confluisce nel progetto di uno spazio espositivo temporaneo da realizzarsi nell’antico monumento senese. Lo spazio sotteso all’architettura di archi e vele, isolato e inaccessibile, si apre ora alla città. Un’architettura temporanea è composta da un basamento-seduta che risolve l’attacco con il suolo e da una struttura verticale, costituita da due “C” sovrapposte, posta al centro della composizione. In alto, una “nicchia”, un tabernacolo o un trono che si rivolge, si mostra, all’esterno e accoglie un’immagine fotografica, “icona” contemporanea. In basso, il suo doppio, una “stanza segreta” che si rivela solo a chi decide di entrare sotto la loggia. Nella stanza la narrazione prosegue con immagini di piccole dimensioni disposte in una sequenza regolare.
Indirizzo
Logge del Papa, SienaProgetto dal
2016al
2017Realizzazione dal
2017al
2017Restauro | Recupero
L’edificio, che risale alla prima metà del Novecento, ospitava una distilleria e poi un’officina meccanica. La posizione su un importante asse di comunicazione ha suggerito un’ipotesi di recupero dell’immobile per destinarlo a spazio espositivo per le arti visive. All’esterno, un grande portale in ferro grezzo segnala, sulla piccola corte privata, l’ingresso allo spazio espositivo. Lo spessore di pochi centimetri dell’infisso esistente è sostituito da uno di quasi due metri. Il portale raccorda i due spazi, assumendo il ruolo di tramite fisico tra interno ed esterno, dilatando la soglia. L’ampia copertura a volta e il pavimento, seppure molto usurato, sono stati conservati in una filosofia progettuale che intende riflettere sul possibile rapporto tra preesistente e nuovo. Il nuovo si sovrappone al preesistente seguendo il principio della stratificazione: sulle pareti perimetrali si appoggia un rivestimento leggero, ad altezza variabile. Sull’asse longitudinale dell’aula, una sequenza di cinque celle cubiche di lato tre metri, aperte su un lato e prive di copertura. Vuoti che riempiono il vuoto. Un basamento della stessa dimensione in pianta, ma alto solo un terzo del lato di base, apre la sequenza. I volumi sono staccati tra loro: pause che consentono di traguardare, lasciando scoprire l’effettiva larghezza della sala. Un percorso anulare consente l’accesso alle stanze espositive, che si lasciano scoprire nell’alternanza di pieni e vuoti che caratterizza la composizione.
Indirizzo
via Fiorentina 93, SienaProgetto dal
2016al
2017Realizzazione dal
2016al
2017Nuova Costruzione
Un complesso commerciale preesistente è oggetto di un intervento di riqualificazione per ospitare una nuova sede direzionale e produttiva. L’impianto planimetrico prevede tre blocchi funzionali - uffici, officina e magazzino – disposti in sequenza a partire dal tracciato viario principale. Officina e magazzino sono sottoposti ad un intervento di adeguamento e ristrutturazione; per gli uffici, si è proceduto alla demolizione del vecchio edificio e alla sua sostituzione: un parallelepipedo, 50x10x10m, accoglie su due livelli le funzioni previste. Il nuovo edificio si allarga e si innalza a coprire la sagoma della ‘fabbrica’, ridefinendo l’ordine gerarchico tra le parti e rafforzando il rapporto con la strada. Distaccata di alcuni metri dal corpo esistente, la nuova costruzione permette di introdurre una piccola corte, fonte di luce naturale. La scala, all’interno, è contenuta tra setti e volumi che ne svelano progressivamente la spazialità fluida, seppure controllata. La volumetria del nuovo fabbricato è intaccata da una grande finestra che inquadra la campagna ancora intatta e proietta la struttura spaziale della scala all’esterno; su uno dei prospetti di testa è scavata la loggia della sala riunioni, dalla quale si può allungare lo sguardo sui monti e i borghi vicini. La struttura è rivestita con una parete ventilata metallica sottoposta ad un processo d’invecchiamento naturale, superficie imperfetta e vibrante dove paesaggio agrario e paesaggio di fabbrica si incontrano.
Impresa Costruttrice
Bottai Group srlIndirizzo
via Pacini 107, Bientina, PisaProgetto dal
2018al
2021Realizzazione dal
2020al
2022Studi e liberi professionisti partecipanti al Premio.
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