StoDistante

L’installazione StoDistante è stata realizzata nel maggio 2020, poche settimane dopo il primo e durissimo lockdown dovuto al Covid-19, è un progetto di ricerca di Caret Studio sull’uso dello spazio pubblico e sulle nuove forme di socialità a seguito delle stringenti regole di distanziamento in epoca pandemica. Il progetto riflette sulla misura di 1,80m, stabilita dalla Regione Toscana nella primavera 2020, come distanza di sicurezza tra le persone per evitare il contagio. Questa misura è usata come matrice di una griglia quadrata su cui sono stati disegnati quadrati di varie dimensioni disposti a raggiera attorno al fulcro architettonico ed urbano della piazza, la statua del pittore Giotto. La griglia, percepibile solo in negativo, rappresenta il prototipo moderno di partizione dello spazio e analogamente ai meridiani e paralleli tracciati dai geografi in epoca rinascimentale traccia un dispositivo che permette di rendere misurabile quello che prima sembrava incognito. L’installazione, oltre a generare nuove prospettive e inusuali interazioni spaziali con il contesto architettonico, si identifica come un’infrastruttura leggera su cui le persone possono muoversi per riappropriarsi gradualmente dello spazio pubblico riscoprendo una socialità perduta. StoDistante è un’infrastruttura grafica che oltre ad aiutare le persone nei normali e quotidiani gesti della socialità, cerca di educare ad un uso consapevole dello spazio pubblico.

Nel cuore della Maremma toscana, CasAmanda nasce dalla necessità di connettere lo spazio costruito al contesto naturale. La casa, infatti, che sorge sul sedime di una preesistenza, è stata reinventata come un piccolo podere moderno in cui gli elementi della natura “formano” matericamente l’architettura, mentre i toni della terra e del verde circostante si fondono con le superfici ed entrano nell’edificio. Gli ambienti interni si sviluppano su due piani, collegati da una scala, illuminata naturalmente da un taglio verticale a tutta altezza sul prospetto nord dell’edificio. Riguardo alla scala esterna, che porta direttamente ad una delle camere, lo stile della prima rampa, a sbalzo in cemento faccia vista e ferro, si contrappone alla seconda, più tradizionale, in muratura rivestita con listelli di cotto. Al piano terra, contraddistinto da una pavimentazione in cemento, cucina, sala da pranzo e salone condividono lo stesso spazio e si affacciano all’esterno con ampie vetrate. Al piano superiore, le camere sfruttano l’altezza del tetto in legno e a sud aprono uniche visuali verso la laguna all’orizzonte. Lungo la stradina di campagna, il volume interrompe la continuità del muro in pietra arenaria, ma dialoga con questo, come fosse una sua derivazione.

L’abitazione è situata nel bel territorio della Maremma Toscana ai margini di un’ombrosa sughereta, sul declivio di un poggio che scende dolcemente verso un vicino torrente. L’obiettivo principale del progetto è consistito nel trovare un principio insediativo che, introducendo la volumetria necessaria, rispettasse la morfologia del terreno senza impattare nel contesto ambientale. Si è perciò scelto di adottare una tipologia a corte semi-interrata, che lasciasse emergere dal piano di campagna uno solo dei due piani di cui l’edificio è composto. La corte interna “in buca”, oltre a fornire areazione e illuminazione agli ambienti seminterrati, avrebbe anche creato un luogo protetto, una sorta di “giardino segreto” per l’intimità della vita familiare. Lo scavo nella corte ha rivelato la presenza di pietra di ottima qualità, che è stata usata per il rivestimento esterno con grandi vantaggi ambientali, sia per lo smaltimento dei detriti e la disponibilità di materiale a km zero, che per l’inserimento paesaggistico del volume fuori terra. La zona living al piano terra è connotata da una grande permeabilità visiva, con le sue grandi vetrate contrapposte che perforano la massa dell’edificio, creando un cannocchiale architettonico verso il paesaggio. Lo sviluppo orizzontale dei volumi, la propensione verso i valori della massa, la purezza dei volumi e le loro nitide connessioni plastiche, costituiscono riferimenti all’architettura mediterranea rivisitata in chiave contemporanea.

La Ménagerè

La Ménagère è viaggio, racconto, narrazione, letteratura, mondi variegati e mutevoli, ricchi o ruvidi, delicati o graffianti, luminosi, freschi e naturali o intriganti, segreti, oscuri, odori, gusti, luce, ombra, materiali, colori, lingue e linguaggi. L’intervento è stato guidato dal desiderio di abbandono delle formule che componevano il precedente spazio, abbandono di qualsiasi formula che è diventata nel frattempo standard, come i luoghi scorticati, e anche un po’ i bellissimi e religiosi mix romantici di industrial, design e vintage. Da questi contesti la ricerca, quasi ossessiva per i materiali e gli arredi. Un’avvolgente, estenuante e ininterrotta esplorazione di velluti, motivi floreali, carta da parati, ma anche cemento, cementine, ferro crudo, legno, cristallo moderno, moquette, decorazioni geometriche, legni ebanizzati, arredi di ogni epoca (30/40/50/60/70) e di altri disegnati appositamente che danno vita ad un intreccio di molti mondi diversi, abbandonando il linguaggio personale e autoreferenziale e inutilmente e dannosamente riconoscibile a favore di un tutto molto incessantemente permeabile. Uno schiudersi, scenario dopo scenario, di una straniante meraviglia.

Villa Bellosguardo è il risultato della profonda riconfigurazione di un edificio preesistente. L’area è situata sulla collina di Bellosguardo, una delle più suggestive di Firenze, che deve alle sue molte qualità, architettoniche e naturalistiche, la classificazione quale area di interesse storico-culturale. Il progetto di Bellosguardo rappresenta un esempio di come si possa introdurre un linguaggio discretamente contemporaneo in uno degli scenari paesaggistici più delicati del territorio fiorentino, nel pieno rispetto del contesto storico e naturalistico. All’edificio originario erano stati aggiunti nel tempo una serie di corpi esterni in modo disorganico e posticcio, mentre i prospetti presentavano aperture casuali e prive di una coerente organizzazione compositiva. Gli spazi interni risultavano segmentati e privi di una visione d’insieme. Gli interventi si sono così concentrati nell’eliminare i segni di un’architettura dimessa e generica, in favore di un linguaggio più moderno ed essenziale, ispirato ai volumi stereometrici dell’architettura mediterranea. Gli obiettivi sono stati: raccogliere i volumi dei precedenti ampliamenti integrandoli organicamente nella volumetria dell’edificio, organizzare un disegno coerente dei prospetti, ripulire i frammentati spazi interni in favore di ambienti più ampi e regolari. Si è inoltre introdotto il tema della Sostenibilità con la creazione di un cappotto termico esterno, l’isolamento della copertura e l’uso di vetri atermici.

Il Messori Suites è un B&B di lusso situato in uno dei quartieri residenziali più esclusivi ed eleganti della città di Firenze. Dispone di camere con superfici che variano dai 25 ai 55 mq e di un giardino interno che si configura come un’oasi di pace, lontana dai rumori e dal caos della città diventando un posto ideale per rilassarsi, fare colazione e vivere il privilegio di soggiornare in una casa fiorentina. Il B&B è situato in un palazzo degli anni ’30 appartenuto alla famiglia Messori. Le camere sono accomunate dalla ricerca di uno stile contemporaneo, elegante ed accogliente. Studiate in modo da soddisfare le diverse esigenze dei propri clienti ed offrirgli un’esperienza che unisce autenticità e lusso, sono caratterizzate da letti a baldacchino, specchi fumè con dettagli in ottone spazzolato, arredi artigianali in legno realizzati appositamente per Messori Suites, rivestimenti decorativi ed accessori di pregio. Lo stile contemporaneo dei materiali e delle pregiate tappezzerie, che si intonano perfettamente ai colori dei parati decorativi delle camere e dei mosaici delle stanze da bagno, contribuiscono a creare un’atmosfera calda e accogliente, rendendo gli ambienti perfettamente integrati nel contesto di questa residenza fiorentina. In alcune camere, il bagno e la zona notte sono in stretta connessione, separati solo da vetrate fumè che garantiscono la giusta privacy alle due zone senza rinunciare ad una continuità visiva.

Il Messori Suites è un B&B di lusso situato in uno dei quartieri residenziali più esclusivi ed eleganti della città di Firenze. Dispone di camere con superfici che variano dai 25 ai 55 mq e di un giardino interno che si configura come un’oasi di pace, lontana dai rumori e dal caos della città diventando un posto ideale per rilassarsi, fare colazione e vivere il privilegio di soggiornare in una casa fiorentina. Il B&B è situato in un palazzo degli anni ’30 appartenuto alla famiglia Messori. Le camere sono accomunate dalla ricerca di uno stile contemporaneo, elegante ed accogliente. Studiate in modo da soddisfare le diverse esigenze dei propri clienti ed offrirgli un’esperienza che unisce autenticità e lusso, sono caratterizzate da letti a baldacchino, specchi fumè con dettagli in ottone spazzolato, arredi artigianali in legno realizzati appositamente per Messori Suites, rivestimenti decorativi ed accessori di pregio. Lo stile contemporaneo dei materiali e delle pregiate tappezzerie, che si intonano perfettamente ai colori dei parati decorativi delle camere e dei mosaici delle stanze da bagno, contribuiscono a creare un’atmosfera calda e accogliente, rendendo gli ambienti perfettamente integrati nel contesto di questa residenza fiorentina. In alcune camere, il bagno e la zona notte sono in stretta connessione, separati solo da vetrate fumè che garantiscono la giusta privacy alle due zone senza rinunciare ad una continuità visiva.

BASI Pilates Italia

L’edificio si trova all’interno di un’area interclusa del centro storico di Prato, è composto da una palazzina residenziale su fronte strada e da un capannone costruito sul retro. Grazie a questa tipologia insediativa, basata sulla commistione tra l’ambiente domestico e quello di lavoro, la città è cresciuta enormemente nell’immediato dopoguerra. L’introduzione di nuove funzioni per ospitare il centro Pilates ha previsto un rimodellamento della distribuzione interna: l’accesso è obbligato dall’unico affaccio presente su strada, si susseguono ingresso, area spogliatoi e l’aula per gli esercizi; gli spazi interni si suddividono secondo tre fasce di utilizzo che vanno dalla più alla meno contaminata. Nuovi spazi di lavoro sono stati creati grazie all’introduzione di un soppalco realizzato con profili industriali IPE: questi generano un soffitto a cassettoni restituendo alla stanza una regola geometrica e iscrivendo la struttura con una trama di elementi in acciaio. Il parapetto del soppalco è una singola trave reticolare che permette di liberare la sala dagli appoggi. L’intervento ha previsto il completo rifacimento della copertura mentre le capriate esistenti sono state mantenute e binate per raggiungere gli standard sismici odierni. Strutturalmente il progetto si è definito affiancando le capriate storiche con nuove capriate a portale caratterizzate da puntoni spessi senza saette e con catena e monaco molto snelli, permettendo di apprezzare il disegno delle strutture originarie.

La Develer srl, azienda tecnologica specializzata in progettazione di software e hardware, ha affidato allo studio MDU architetti il progetto per la realizzazione della nuova sede in un capannone artigianale. L’input fornito ai progettisti è stato quello di produrre uno spazio sociale, organizzato secondo i principi dell’open space per sviluppare negli anni avvenire quello spirito di apertura che ha guidato l’azienda nel tempo. Lo spazio di lavoro principale è collocato al piano terra nelle porzioni centrali dei due capannoni e risulta libero e flessibile; dallo spazio aperto si accede ai locali riunione, workshop, conferenze e relax che coadiuvano l’attività lavorativa. Il lavoro, quindi è al centro di un sistema che lo cura, lo supporta e lo stimola nella convinzione che l’azienda sia prima di tutto una comunità legata da un interesse e da uno scopo comune. Nella sala principale trova posto un grande ponte in acciaio che supporta un ampio soppalco; nella seconda sala è presente su una parete un apertura disegnata da un tondo perfetto. La suddivisione degli spazi viene fatta con pareti traslucide in policarbonato alveolare di color arancio nella logica di alimentare il gioco tra esigenze di privacy e di comunicazione. I materiali e le soluzioni tecnologiche utilizzate sono in linea con la logica di recupero di uno spazio artigianale nell’ottica di trovare elementi di continuità con il passato unitamente all’introduzione di elementi di novità.

I nuovi uffici di Città Giardino sono il punto di riferimento per la realizzazione di nuove residenze private e plurifamiliari nella lottizzazione di ampliamento della zona residenziale di Terranuova Bracciolini, Arezzo. Questo spazio è stato pensato come punto di incontro tra professionisti, imprese e acquirenti per una progettazione su misura e una direzione dei lavori efficace. Di fatto la sua posizione all’interno della lottizzazione è stata pensata per poter ridurre al minimo la distanza tra la teoria del progetto e la praticità della realizzazione in cantiere, un posto dove centralizzare l’informazione e gestire al meglio il lavoro. La struttura è realizzata in acciaio e rivestita con pannelli sandwich isolanti. Per la realizzazione degli interni sono stati utilizzati dei Pannelli a scaglie orientate OSB, un materiale generalmente ad uso cantieristico che in questo caso è stato utilizzato per pavimenti, pareti, rivestimenti, porte, arredi e tavoli.

Il contesto ambientale in cui è inserito il progetto fa parte della prima fascia collinare alle spalle dì Montecatini Terme destinata, per la sua pregevole valenza paesaggistica, prevalentemente a residenze mono familiari di villeggiatura . L’accentuato declivio del lotto che dalla strada si dirige verso il fondo valle ha suggerito uno sviluppo altimetrico che asseconda l’andamento del terreno risolvendo così la volumetria su un solo livello al pianoterra e portando la zona notte sul piano inferiore traslata di un modulo. La casa si presenta chiusa sul fronte strada e si apre con pareti interamente vetrate sul lato interno rivolto al paesaggio collinare, proiettandosi al suo interno con un volume estroflesso e compenetrandosi con il contesto verde. La struttura é costituita da una parte basamentale in cemento armato al livello inferiore su cui poggia lo sbalzo in acciaio rivestito con un sistema a secco. La casa é realizzata con i massimi criteri di efficienza energetica e si inserisce nel contesto naturalistico con un linguaggio architettonico assolutamente contemporaneo che cerca attraverso l’utilizzo di materiali naturali quali i legni , le pietre e la scelta di colori neutri recuperati dalla natura stessa l’integrazione con ciò che la circonda. Il progetto interpreta il desiderio e dei sui familiari di far vivere a EDOARDO , affetto dalla nascita da una grave forma di disabilità, la magia del contesto naturalistico in cui è nato ad ogni ora del giorno è della notte.

Per la realizzazione è stata scelta una zona di crinale, terrazzata con muri a secco in pietra locale, tra le vigne, in modo da evidenziarne il rapporto con l’Ambiente. Il progetto ha inteso rispettare l’andamento del terreno con i suoi livelli, inserendo la cantina anche all’interno del terreno, per contenerne l’altezza fuori terra. L’edificio si configura come un’architettura parzialmente ipogea, limitando le altezze fuori terra riducendone l’impatto col paesaggio. L’edificio parte dalla strada a monte e scende a collegarsi con la strada a valle, non superando la quota della strada superiore, si articola per masse, in modo compatto e lineare senza introdurre elementi verticali in contrasto con l’ambiente, pensata come un organismo che nasce dal terreno, si forma e si affina emergendo. I muri esistenti, in pietra locale, posati a secco con tecnica faccia vista, divengono il suo basamento. La parte inferiore dell’edificio è stata realizzata con pietra locale, con gli stessi valori cromatici e pezzatura simile. La parte superiore sempre realizzata in pietra ha forme e finiture più regolari. Un’architettura solida, che trova nella pietra naturale la sua definizione materica e sottolinea la continuità col Paesaggio. I due tipi di muratura sono separati da un profilato in acciaio Corten che introduce un elemento di finitura sui prospetti e sottolinea la diversità fra i due tipi di tessitura muraria. Tutte le parti metalliche della Nuova Cantina sono realizzate in Corten.

Premio Architettura Toscana

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